Chiudo per vivere altrove, almeno per un po'. Questo weblog è nato circa un anno fa, il 16 maggio 2002, giorno del mio quarantesimo compleanno. La nascita di Appunti di Viaggio, per me che già vivevo da anni nella rete, è stato una nuova scoperta che mi ha trascinato nel mondo dei blog. A tratti con travolgente passione, a tratti facendo un po' di slowblog. Adesso scendo. Almeno per un po'. La rete, i blog, sono diventati compagni di vita quotidiana, mi hanno aperto spazi di espressione e di comunicazione mai immaginati (uno per tutti: Blogger di guerra), mi hanno fatto fare incontri importanti, mi hanno fatto conoscere persone, vivere esperienze bellissime e altre assai dolorose. Sono diventati non lo specchio della vita, ma la vita stessa. Il blog, i blog, sono, per lunga parte della mia giornata, la mia piazza, la mia agorà. E stavo lavorando ad ampliare ancora questo spazio di vita, avrei voluto aprire una sezione fotografica di Appunti di Viaggio con le bellissime - per me - immagini di Edith, bravissima fotografa bretone, avrei voluto dedicare una sezione ai viaggi in treno (a preludio di un viaggio vero, un reportage ferroviario che farò in settembre), avrei... Poi è arrivato Stefano Baldazzi Morra, protagonista di un romanzo che ho iniziato a scrivere da tempo e a lungo se ne è stato silenzioso in attesa di qualcosa. Stefano ha iniziato a prendermi un pochino di tempo, poi un po' di più, poi tanto, tantissimo.
E poi ho voglia di carta, non di video, non di computer. Ho voglia di leggere. Ho appena finito, in contemporanea, Non ora, non qui di Erri De Luca, Lettere da una città bruciata, sempre dello scrittore partenopeo (da leggere, per chiunque abbia avuto anche solo il sentore degli anni Settanta), Senza Sangue e Novecento di Alessandro Baricco, lo spassosissimo Formaggio Olandese di Willem Elsschot e mi sono appena infilato nella lettura, intrigante da subito, de Il Violino Nero di Maxence Fermine, regalatomi da Massimo Frezza che ha appena aperto un blog: Binario Loco.
Ho voglia di uscire, di passeggiare, di andare al mare, di mangiare grigliate di pesce e cous cous libico, di scrivere con la penna su quadernoni di carta, persino di disegnare (mi sono comprato una scatola di 48 luminosi pennarelli) e di non passare di qui se non distrattamente. Ho bisogno di silenzio per guardarmi un po' dentro e, soprattutto, per guardare il mondo, quello vero, quello fuori. Non so per quanto tempo scenderò dal blog, ma, per un po', vado a vivere altrove. Ci vedremo, se avrete la pazienza di aspettarmi, quando torno. Grazie per questo anno di intense emozioni.
3:11:41 PM 
|
|
