Orgogliosamente vile, codardo e pusillanime. Ricevo via mail questa anonima requisitoria a commento della foto della bambina vietnamita che accompagnava la nascita di Blogger di guerra:
La foto - scrive il mio interlocutore che si guarda bene dal presentarsi - sulla bambina del Vietnam è demagogica e offende tutti gli altri bambini che non hanno la foto.
Per esempio dove sono le foto delle migliaia di bambini uccisi da Saddam?
In questo senza rendervi conto e oggettivamente, voi aiutate Saddam a uccidere ancora.
Pensa ai vietnamiti attuali.. se non avrebbero preferito che avesse vinto l'America invece che essere sotto il nuovo regime comunista totalitario e persecutorio.
Ecco che quella foto, paradossalmente, offende tutti i perseguitati attuali.
Pensaci su... e... pensa alla responsabilità che ti assumi...
Se si vuole parlare della guerra, bisogna prima di tutto ammettere il bene e il male, ammettere che esista, quindi la guerra e la pace, che queste sono cose che si costruiscono. Ma, certamente non con la demagogia, le sfilate e i cortei, pericolosissimi. Perchè danno l'idea che basti sfilare per ottenere una cosa. In realtà non e' così e quando la delusione arriva puntuale su queste illusioni , diventa pericoloso.
Pensate un pò se sfliassimo per la felicità... che senso storico, filosofico e... soprattutto pratico avrebbe?
Dovreste riflettere prima di fare certe cose..certe scelte.
Se si vuole discutere di pace non si può eludere storicamente che ci sono guerre, benchè cruente, "inumane", che possono essere giuste.
Insomma per avere la pace, la giustizia, la libertà... bisogna lottare. E se si lotta, in nuoce... si prevede anche la guerra... altrimenti si rimane solo a contemplare ciò che accade... compreso sturpi e soprusi... senza intervenire.
Insomma cari pacifisti o proponete qualcosa in alternativa o dovete decidervi a sporcarvi le mani e non lasciarlo fare solo agli altri per poi discutere e raccoglierne i frutti. Questo é da vili, codardi, pusillanimi.
Questa mail non l'ho postato su Blogger di guerra, ho mandato all'anonimo l'invito a farlo, che ci pensi lui, che si sporchi le mani. Io credo davvero che ognuno possa pensare a questo mondo qualsiasi cosa. Gradirei, sinceramente, che però non me la venisse a raccontare personalmente, nella mia casella di posta elettronica. Non mi interessa, io sono un vile, un codardo, un pusillanime che si chiede spesso perché la gente non scenda in piazza a chiedere la felicità. E di tutto questo sono molto orgoglioso. Come sono orgoglioso di dire chi sono e come mi chiamo quando mi capita di scrivere a qualcuno. Quanto ai bambini, ma anche agli adulti che muoiono nelle guerre, credo che non importi loro un fico secco di chi sono vittime e chi sia meglio che vinca, o qual è il senso storico di quello che accade, questi sono tutti problemi dei vivi.
Nella foto una delle aule di legno del Ceis, la scuola dei miei figli, con la bandiera della Pace. Quello parcheggiato davanti è il carrettino con il quale i bambini, a turno, vanno in cucina - dove ci sono le cuoche, non il catering - prendono il pranzo e lo portano alla loro classe. A me il mondo piacerebbe un po' più simile a questa scuola, piuttosto che a quello che dipinge il mio anonimo interlocutore.
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