Commenti e sveltine. Quanto ho aperto Appunti di viaggo e ho iniziato la mia avventura di blogger, la cosa più bella era il dibattito, il cicaleccio, il chiacchiericcio che si sviluppava intorno alle cose attraverso i commenti. Allora non ci veniva quasi nessuno in questo blog, oggi c'è un discreto giro di persone, eppure oggi i commenti sono merce rara. Forse sono io che scrivo cose noiose o poco degne di chiacchierarci intorno (niente di più facile), oppure - come dice la mia amica Manuela Angelini - i blog sono diventati come la televisione, si fruiscono sempre più passivamente. Il browser come telecomando. Di blog ce ne sono tanti, tantissimi, tutti più o meno interessanti, il tempo di sfogliarli è sempre lo stesso e allora si arriva, si legge e si passa rapidamente al prossimo... Magari dopo torno, magari dico questa cosa che mi sembra utile, bella, curiosa, magari... Dopo dieci minuti me la sono già dimenticata la cosa bella, utile e curiosa e sono proiettato in altri luoghi, in altre storie, in altri blog come una sorta di sveltina intellettuale continua...
A me non piace far parte di un circo, anche se è un gran bel circo come quello dei weblog. Mi piacerebbe invece che questo blog fosse un luogo un po' polveroso, un po' scantinato, un posto dove non viene tanta gente, ma chi viene saluta, dice come sta, butta lì una battuta, magari contesta quello che scrivo, ma fa sapere che è passato a trovarmi...
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