Recluso volontario. Che palle! Parli sempre di roba da mangiare e da bere, al massimo di pesci. Mi piacevi di più quando parlavi delle cose del mondo e dei fatti tuoi. Tra gli amici che frequentano il mio blog me l'hanno detto in diversi - direi tutti quelli che non amano mangiare, bere e andare a pesca - negli ultimi tempi.
Delle cose del mondo ho poco da scrivere perché il mondo, per adesso, lo frequento poco. Faccio vita da recluso, anche quando vado in giro. Ovvero mi occupo di cibo, vino e pesci perché un po' mi danno di che scrivere (e quindi di che campare) e per il resto leggo molto (romanzi, niente giornali, sono disoccupato, non mi corre l'obbligo deontologico...) e sono indaffarato attorno alla storia (romanzo pure il mio?) che sto scrivendo. Molto meno mi preoccupo dei fatti del mondo, mi scivolano addosso, non so cosa pensarne e non ne penso nulla. Esco poco, parlo poco, qualche volta vado al mare coi miei figli. A volte m'indigno, ma dell'inutilità dell'indignazione ho appreso molto dalla storia di questo paese. Ritorno quando finisco di scrivere le avventure di Stefano Baldazzi Morra (il mio personaggio, ragazzino di provincia nel pieno degli anni Settanta). Promesso. Per adesso si va a tarallucci e vino, in fondo d'estate non è poi così male...
1:44:27 PM
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