Preso per il marchio. Faccio la spesa alla Coop come ogni sabato. Già, in casa la spesa la faccio io (con sollievo generale: a me piace, agli altri no...) e la scelta del supermercato non è dettata né da ideologia, né da convenienza. Semplicemente conosco un supermercato Coop un po' sfigato dove c'è sempre da parcheggiare e poca gente, pure di sabato.
Nello scaffalone delle birre trovo la Menabrea, la gustosa, famosa, pluripremiata birra di Biella, a prezzo di realizzo. Metto nel carrello, convinto di aver fatto un affare.
Apro, assaggio, strabuzzo... Di Menabrea qui c'è solo il nome... Questa birra mi ricorda... mi ricorda... Tombola! Guardo in etichetta, mi ricorda proprio la Forst: un po' amara, un po' dura, un po' crucca... Buona, ma ben altra cosa rispetto alla Menabrea. E infatti la mia Menabrea, scopro leggendo, non è fatta a Biella, ma a Lagundo in provincia di Bolzano dove, con tutto il rispetto, se la scordano l'acqua dolce e leggera del Biellese, quell'acqua tanto cara alle filature di lane pregiate.
Bella scoperta, direte voi, non sapevi che la Menabrea era stata acquistata dalla Forst?
Certo che lo sapevo, ma ricordo anche un'intervista ai vertici della birreria che giuravano - Pinocchio docet - che non sarebbe stato toccato nulla, la Menabrea sarebbe rimasta così com'era. Tranne, probabilmente, la produzione destinata ai gonzi del supermercato.
P.s.: onde evitare le solite strombazzate degli avvocati aziendali che si fanno vivi in queste occasioni, non posso dimenticarmi di dire che è tutto perfettamente legale, anche se molto triste.
5:14:25 PM
|
|
