Cosa farò da grande. Cosa farò davvero questo proprio non lo so. Per adesso - dopo aver passato diversi mesi a vedere se era possibile trovare una collocazione professionale nella quale riconoscermi e dalla quale ottenere un reddito adeguato - ho deciso di passare un anno ad osservare il mondo, dedicandomi a cose che non fanno diventare ricchi, ma forse felici.
Per prima cosa passerò più tempo con i miei figli e con i libri, poi studierò bene l'inglese perchè mi piace l'idea di poter avere a che fare con gente di tanti altri paesi, poi finirò, spero, un paio di libri di vario genere che da anni sto scrivendo, infine darò una mano ad Antonio Tombolini a realizzare la sua nuova creatura. Continuerò, ovviamente, a viaggiare, curiosare, assaggiare, pescare... Se nel frattempo non accadrà nulla che mi farà cambiare idea, nel dicembre del 2003 tirerò le somme e mi cercherò, forse, un lavoro vero.
Ambizioso progetto, lo so, ma come penso di mantenermi? Anzitutto diminuendo i consumi. Quelli inutili, intendo. Mi spiego con un paio di esempi: i treni normali costano molto meno degli Eurostar e si arriva ugualmente. E intanto ho più tempo per conoscere persone e per scrivere (magia dei computer portatili...). Spedire una mail costa infinitamente meno che telefonare. Nella diminuzione dei consumi Michele Isman mi è stato inconsapevole maestro. Grazie Michele!
Poi guadagnando qualcosa. La mia prima entrata è lo stipendio della mia baby sitter. Lei ha trovato un altro lavoro e io ho preso il suo: sto con i miei figli. Siccome guadagnava un dignitoso stipendio, io faccio altrettanto. E' un'entrata fittizia, è ovvio, ma anche la maggior parte delle aziende quotate in borsa vantano simili entrate e le mettono a bilancio. Quindi le metto a bilancio anch'io.
Parliamo di soldi veri: le collaborazioni. Articoli e servizi per giornali e riviste, conduzioni televisive e radiofoniche, docenze nei corsi di formazione professionale (a insegnare, senza falsa modestia, sono bravissimo), testi di ogni genere... Sono aperto a tutto purché abbia un inizio, una fine e molta libertà. Insomma, sono alla ricerca di lavori insicuri, precari e a termine. Gli altri, per ora, non mi interessano.
Quello nella foto del bravo Thomas Libiszewsky sono io (sto parlando al telefono con Michele Isman che ci manda i saluti durante la fondazione del Club dei Micheli).
12:44:16 PM
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