Pensierini multietnici. Scrivo poco perché ho la testa altrove. Bazzico qualche weblog in più. Comincio a notare che anche i blog si stanno ammalando della malattia del giornalismo: inseguono le notizie (quelle dei media, non quelle della vita), cacciano l'avvenimento, commentano il già commentato e dimenticano pronti a inseguire qualcosa di nuovo.
Due righe perché mi è venuta in mente una delle tante cose vecchie, dimenticate: Sarajevo, i balcani, il rantolo dell'ex Jugloslavia, la deflagrazione etnica. Nel 1999, quando c'era la guerra del Kossovo, l'unica di cui si è fatta grancassa, ho intervistato una ragazza serba, di lei ricordo questa frase come fosse ieri: "Io sono nata in Jugoslavia, non in Serbia. Io mi sono sempre sentita jugoslava, solo oggi mi sento serba. Per me era normale andare a scuola con bambini che avevano cognomi diversi da quelli slavi. Dopo ho capito che erano cognomi ungheresi, mussulmani, tedeschi, dopo ho cominciato a riconoscerli come diversi..."
12:41:58 AM
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