Vacanze ossolane. Avete mai provato a far qualcosa in agosto? Beh, tutto viene rimandato a settembre. Di qualunque cosa si tratti. Figuriamoci la ricerca di un lavoro. Stare in città non serve a nulla e così domani mattina parto. Fino all'anno scorso sarei andato in vacanza. Adesso no, da buon disoccupato mi trasferisco un po' in montagna con moglie (disoccupata lei pure dal 15 luglio) e figli. Starò via un mesetto e scriverò un po' meno nel weblog. Ho voglia di fermarmi un po' a pensare. Eppoi la tecnologia non è proprio la stessa: a casa ho l'adsl, in montagna c'è il telefono di mia cugina che abita da un'altra parte...
Vado nell'Ossola, territorio montano bellissimo e violentato dalla storia e dal progresso, ogni genere di progresso. Luogo dove nel 1944 si è svolto uno dei capitoli più belli e dimenticati della storia della liberazione d'Italia: la nascita della Repubblica dell'Ossola, la repubblica dei 40 giorni, soffocata nel sangue dai fascisti e dai nazisti.
Tra pezzi di storia dimenticata e un'economia di rapina durata decenni (con una conseguente crisi economica che si vede a occhio nudo, si tocca con mano...), sopravvivono angoli di una bellezza struggente. Sono i miei monti. I luoghi dove custodisco quelle poche radici sfilacciate che ho.
Beh, io sarò lì, in una piccola valle, la valle Antrona, sovrastata da sette laghetti alpini che sembrano perle incastonate nelle Alpi. Venitemi a trovare se vi capita, non è difficile. Percorrete l'A26 - l'autostrada voluta dal ministro Nicolazzi (qualcuno si ricorda dei socialdemocratici?) per arrivare prima nella sua casetta di Gattico - fino a Gravellona Toce. Poi proseguite sulla superstrada per Domodossola. Uscite a Villadossola. Seguite le indicazioni per Antrona. La strada sale, sotto di voi, i resti di un'industrializzazione andata a male (le industrie sono andate, i rottami sono rimasti) e lo scalo merci di Domo II, vera cattedrale nel deserto delle Ferrovie, una piana piena di binari vuoti in attesa del rilancio del traffico di merci su rotaia. Verso l'Europa, attraverso il Sempione e la Svizzera che non è neppure nell'Unione Europea...
Vi ho distratto, ma continuate a salire. Guardate i paesi, contate i bambini (basta una mano). Date uno sguardo all'Ovesca, il torrente quasi senz'acqua che scorre sotto di voi. L'acqua non manca per la siccità, manca perché metà la prende l'Enel, il resto una serie di centraline private che vendono l'energia all'Enel. Se avete tempo andate a vedere come si chiamano le centrali elettriche dell'Enel e chi le ha fatte. La più importante della valle Antrona si chiama Pirelli. Nazionalizzate a suon di milardi, le centrali adesso fanno parte della privatizzazione dell'Enel. L'Enel che ha sventrato e distrutto il territorio in cambio dell'occupazione. Oggi non occupa più quasi nessuno però il territorio è in ginocchio.
Vi ho distratto di nuovo. Proseguite e leggete i cartelli. Giunti a Madonna aguzzate la vista, noterete (da soli, non ci sono cartelli), una stradina asfaltata che si inerpica nel bosco sulla sinistra. Salite e fermate l'auto in fondo alla strada. Davanti a voi c'è Pra Bernardo, antico villaggio di minatori. Finché c'erano le miniere d'oro qui morivano tutti di silicosi. Chiuse le miniere a Villadossola hanno aperto le ferriere. E tutti morivano ugualmente di silicosi. Vi ho distratto per l'ultima volta. A Pra Bernardo siete arrivati. Andate, a piedi, nella piccola piazza con la fontana. C'è una sola casa con la porta sulla piazza. C'è scritto Casa Marziani. Siete arrivati.
6:08:22 PM
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