Ospite di Bacco. Devo ancora riemergere dai fumi del caldo, dall'allegria della tavola, dai vini stappati nella Valle del Tidone a Casa di Bacco, al secolo Michele Milani. I pensieri si fanno varco nella confusione di aromi, profumi, sapori, chiacchiere, risate e cerco di riordinare le idee dando un senso logico alla ficazza di tonno, alla bottarga sempre di tonno, al sontuoso cous cous alla trapanese cucinato magistralmente da Nelli (e da Nino, il marito, che ha tagliato l'aglio...). Serata d'estate, di grande estate, innaffiata da vini bianchi sui quali troneggiava al mio fianco uno splendido Tokay Pinot Gris 1987 domaine Zind Humbrecht, un grandioso Alsace Grand Cru, pieno, avvolgente, opulento, indimenticabile. Proprio come le giornate a Casa di Bacco tra i bambini vocianti (compresi i miei), la marmellata casalinga di pesche bianche, la torta di mele, i biscotti dell'Ikea (e io che credevo facesse mobili...) con il cioccolato che si appiccicava alle dita (per forza, mai scesi sotti ai trenta gradi), il succo di pesca fatto in casa, le carni rosse del rubicondo macellaio di Pianello, la silenziosa compagnia di Raffaella, paziente consorte di Bacco/Michele, i lazzi, le chiacchiere e ogni tanto un refolo di vento a ricordare che, a volte, bastano un po' di leggerezza (e una buona bottiglia...), per vivere meglio, molto meglio.
11:22:32 AM
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