Ancora slow. Cavolo, la rete corre, ma perché anche noi dobbiamo corrergli dietro? A volte mi sento come quelli che non hanno nulla da fare - è il loro giorno libero - ma quando entrano nel metrò a Milano corrono come tutti gli altri, trasportati dal flusso della gente che non ha tempo da perdere.
Amo molto la posta elettronica. Sbrigare la corrispondenza la mattina mi fa sentire tanto un signore d'altri tempi, un gentiluomo di campagna alle prese con lettere di vario genere.
Ricevo ogni giorno più di 20 lettere (chiamiamole così 'ste povere e-mail) di persone che mi scrivono, oltre a tutto il ciarpame che gira in rete. Di solito rispondo a tutti e lo faccio con piacere. Poi scrivo a chi mi pare, sperando in una risposta. Beh, negli ultimi tempi, anche la posta sta prendendo un'accelerazione preoccupante. Persone che, meno di 24 ore dopo avermi scritto, scrivono di nuovo chiedendo se ho ricevuto la mail. Amici che se non gli mandi qualcosa almeno ogni due giorni, ti danno per scomparso. Ma siamo matti? E se fossi andato a fare un giro? Se avessi bisogno di prendere del tempo per rispondere? Se oggi non avessi voglia di scrivere? Se ci volessi semplicemente pensare prima di inviare una cosa idiota o incompleta dettata solo dall'urgenza di rispondere?
7:56:00 PM
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