Tra utopia e leggiadria. Ritorno davanti al computer - che è un po' per me la porta della realtà - dopo alcuni giorni passati in compagnia dei miei Micheli più cari: Michele Milani e Michele Isman. Un vortice di sensazioni, chiacchiere, viaggi (da Rimini alla Padania, via Pizzighettone e Pavia, fino ai confini del Vercellese, con tappa a casa di Bacco e ritorno al mare), sapori intriganti, caleidoscopici, a ripetizione (cito da una mente offuscata: fagioli dell'occhio con la trippa, "frittura" - che fritta non è - d'interiora di maiale, tagliatelle salsiccia e porcini, "investitura" della Val Nure, ovvero una sorta di salamone da cuocere, tartufo bianco delle colline riminesi, grappe, tante, di Gabriele, mio cognato...), persone belle, curiose, da conoscere (Raffaella, silenziosa e deliziosa mamma di Jacopo ed Elisa, Giorgio Milani, artista di grandi vedute e casa altrettanto grande, la luminosa Nanette...), luoghi e icone geografiche della Bassa padana, fiumi in piena, laghetti, pesci non presi, scorci di mondo in tecnicolor, progetti, idee, confidenze... Insomma, giornate ben spese, spensierate, felici.
E adesso qui, a sfogliare la vita, leggendo distrattamente di una realtà sempre più dura, a compiere gesti piccoli, ma, mi auguro, non inutili. Compresa l'autodenuncia alla Procura di Cosenza: anch'io turbo, quando penso sia giusto, l'esercizio delle funzioni di governo, effettuo propaganda sovversiva, istigo a disobbedire alle leggi e faccio altre cose similari.
12:40:54 PM
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