Metamorfosi. Questa è una storia che accade a Rimini, ma temo possa accadere ovunque. Il partito dei Ds locali sta per eleggere un nuovo segretario. Tra i papabili Massimo Lugaresi la cui storia in parte si può leggere qui. Lugaresi, più volte assessore ai lavori pubblici, veniva amabilmente dipinto così negli anni Ottanta: "Comunista atipico, migliorista, con radici liberal-democratiche, aria da manager, look da fotoromanzo..." Personaggio tutt'altro che limpido, con un autentico feudo elettorale nel quartiere di Viserba, ha incarnato, nello stesso periodo, l'immagine dell'uomo d'affari di una sinistra da troppo tempo al governo.
Nel 1990 mi è stato chiesto di presentarmi alle elezioni comunali nell'allora Pci. Mi presentai come indipendente, non venni eletto per un pugno di voti e oggi, a distanza di anni, posso dire di aver avuto fortuna. Per accettare la candidatura da un Pci che giurava sul proprio profondo rinnovamento posi alcune condizioni, tra le principali il fatto che non ci fosse nella stessa lista Massimo Lugaresi. Allora sparì. Adesso non solo ha buone probabilità di diventare il segretario dei Ds, ma rappresenta anche la cosiddetta mozione Berlinguer, la parte un po' più perbene del partitone.
Io non so più nulla di politica riminese ed è possibile che le persone possano cambiare. Di solito però è più facile che cambino i meccanismi per tenersi stretto il potere.
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