Mirto, Marta, Tina e Zen. Ho passato due giorni tra le nevi dell'Appennino, al confine tra Fiumalbo e Pievepelago, a due passi dall'Abetone. Io, Grazia e i figlioli Giulia e Ludovico eravamo ospiti di Mirto Campi, carissimo amico, guardacaccia della provincia di Modena e autore di racconti che profumano di montagna. Sapevamo di essere ospiti di Mirto, sapevamo che avremmo avuto l'affetto del suo lupo di nome Zen, ma ignoravamo che saremmo stati coccolati da mamma Marta e zia Tina. Marta e Tina sono due dolcissime e vivaci ultrasettantenni che ci hanno tenuti all'ingrasso con tagliatelle al ragù, pane fatto in casa (farina di montagna e semi di finocchio per insaporire un po'...), arrosti e spezzatini di vitella d'Appennino, gnocco fritto (che meraviglia!), tagliolini con porcini raccolti in autunno, crostata con marmellata fatto in casa, colazioni con latte di mucca appena munto, gelatine di more e di ribes, marmellate di lamponi... E poi siamo tornati a casa con sciarpe e guanti di lana fatti ai ferri, il piccolo Ludovico addirittura un gilet con le stelle rosse, uno scatolone di meraviglie gastronomiche (compresi gli sciroppi di ribes, di mirtillo e di amarene...), una bottiglia di liquore ai mirtilli e una crostata da strappare le lacrime. Sì, pensando a tanta generosità credo davvero che un altro mondo sia possibile. Grazie di cuore.
9:09:24 PM
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