Tangun, Tekin, Guclu....nomi alieni per noi, con il suono delle montagne dell'Asia. Nomi di alcune tra le più fiere tribù di un popolo dimenticato, seppur ormai noto anche da noi: i Curdi.
Quando Saddam cadrà, in qualunque modo cadrà, tutti sanno che nel Nord del paese si confronteranno le bellicose fazioni divise dei Curdi, in cerca di patria ed autogoverno. Ma la Turchia e l'Iran temono come un virus mortale la nascita di una nazione Curda (entrambi i paesi hanno già mobilitato i rispettivi eserciti verso le frontiere), e le tribù Curde si immaginano di essere capaci di superare i loro atavici rancori di nomadi delle montagne e di riuscire a fondare una nazione, Curda, unica e unita. Se mai dovesse nascere, sarà una poverissima nazione, senza risorse, senza leader, senza democrazia vera. E' una delle tante zone oscure del pianeta, protetta - per così dire - dalla North No-Fly Zone imposta dall'Onu dopo la guerra del 1991. Si calcola che da allora l'esodo dei Curdi verso l'Europa ammonti a circa 3 milioni di individui; sono partiti a centinaia, a migliaia, senza nulla, con mille speranze, e nulla hanno potuto trovare se non sfruttamento, criminalità organizzata, violenza fisica e psicologica, se non addirittura il rimpatrio forzato: sono troppi e troppo alieni, per qualunque democrazia Europea. Sterminati dai gas di Saddam, attendono il momento in cui potranno essere 'liberati' ......ma dubito fortemente che troveranno realmente dignità. Ci sono storie di popoli su Terra scritte sin dal primo giorno con inchiostro nero su carta nera....un destino atroce. Nessuno sa nulla dei Curdi, forse nemmeno loro.
Raffi Khatchadourian traccia sul Village Voice un piccolo spaccato della realtà e delle speranze di un popolo senza passato e - forse - senza futuro.
2:03:56 AM
|
|