 Sparatori della domenica. Non credo che ci siano quasi più cacciatori perbene come lo scrittore Mario Rigoni Stern o come l'indimenticabile Dante Zavattoni, poeta vigevanese, pescatore di temoli e cacciatore di beccaccini, di cui narrava Mario Albertarelli nel suo "A pesca coi campioni".
I cacciatori non sono più quelli del dipinto settecentesco di Pietro Longhi, ma più prosaicamente quelli di cui ci parla il mio amico Michele Milani che li vede, ogni anno, in azione nella "sua" Val Tidone.
In Emilia, domenica 22 settembre, apre la caccia. Beh, la notizia è di quelle da calendario - scrive Michele - può scatenare tante polemiche, reazioni, uscite comiche come: "il cacciatore è il vero amico della natura". Infatti è usanza ammazzare i corvi e le cornacchie perché predano i piccoli di starna, di quaglia (e chi le ha viste più in giro nei campi?), è usanza ammazzare le volpi che predano i piccoli di lepre, ammazzare le poiane non è consentito dalla legge, ma ne volano sempre meno...
Il gatto selvatico (da noi gatt spùss perché puzza incredibilmente) uccide anche i cani da caccia, narrano leggende non propriamente metropolitane.
Tanti esempi, tutti dimostrano l'effettivo "attaccamento sentimentale" del cacciatore alla natura...
Perché? Così difesi, i selvatici, possono essere facilmente "fucilati" la terza domenica di settembre.
A me viene voglia di dire che visto che anche i cacciatori sono un problema per i selvatici, potrebbero cominciare a spararsi addosso reciprocamente per salvare il leprotto che hanno davanti;-))
Attenzione, non sono contro la caccia in sé, sono assolutamente contrario al tipo di esasperazione alla quale siamo arrivati.
Fate una prova (solo nelle regioni nelle quali, ovviamente non ha ancora aperto la caccia) andate questa settimana, magari la mattina presto al sorgere del sole, quando c'è profumo di rugiada, in campagna, entrate in un bosco, prima che entri il sole e ascoltate.
C'è un vero e proprio concerto, rumori, suoni, cinguettii, grugniti: c'è vita!
Poi aspettate una settimana di caccia... e tornate. Non si sente più niente: ci sono solo cartucce per terra e il sottobosco predato di ogni cosa.
Prima della stagione più difficile, l'inverno, l'uomo cacciatore (tanto "amico" della natura) va, devasta, distrugge uccide qualsiasi cosa che prima difendeva a fucile spianato...
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