La mazzacchera. La mazzacosa? La mazzacchera. Ovvero un sistema di pesca all'anguilla, molto diffusa fino a qualche decennio fa, e oggi quasi completamente caduta in disuso. Questa tecnica di pesca, oltre che redditizia per la cattura delle anguille, è alquanto curiosa. Si pratica durante le piene quando i pesci sono in caccia nel sottoriva, oppure di notte. L'importante è che ci sia una buona presenza di anguille affamate. Come canna si utilizza un comune bastone, oppure una vecchia canna di fibra senza cimino e sottovetta. La lunghezza dell'attrezzo non deve superare i 3 m. Alla canna si lega uno spago o un grosso filo di nylon in fondo al quale si cuciono insieme un po' di lombrichi in modo da creare un grosso e allettante boccone. Non c'è l'amo. La lenza va calata in prossimità delle zone di caccia. Quando l'anguilla prende in bocca il "malloppo" trasmette al filo una serie di fremiti ai quali segue un recupero senza strappi. Il pesce non molla la presa fino a quando non è ben fuori dall'acqua. Ma in quel momento va portato sopra ad un comune ombrello, aperto e piantato sulla riva a testa in giù. L'anguilla cade all'interno del parapioggia e non riesce a strisciare fuori dalle pareti.
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