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Domenica, 28 luglio 2002 |
Vita da disoccupato (7). C'è qualcosa che mi preoccupa. Seriamente. E' il fatto che siano sempre di più le persone "costrette" a lavorare tanto, per poche lire, con contratti che non tutelano nessuno. Nell'area sempre più ampia dei cosiddetti lavoratori atipici non ci si può ammalare, non ci si può lamentare, non ci si può fermare (figurarsi mettere al mondo dei pargoletti o pensare alla pensione). E spesso si rimane pure a casa. Senza uno straccio di reddito, senza neppure due lire (o due euro, quando mancano che differenza fa?) di indennità di disoccupazione. In questa categoria di persone serpeggia sempre più forte il malumore nei confronti di chi - in posizione di lavoratore dipendente - può contare sulla possibilità di ammalarsi, su una serie di diritti sindacali, sulle ferie, sulla contrattazione collettiva o, mal che vada, su quella miseria che è l'indennità di disoccupazione. Quelli che in passato erano considerati diritti oggi sono apertamente definiti privilegi da chi, questi diritti basilari, sente che non potrà averli mai.
Penso a come è strano un mondo dove si può legittimamente guardare ad un netturbino come ad un "privilegiato". A quanti passi indietro ha fatto la storia del lavoro in pochi anni. E a quante favole ci ha raccontato il mercato che - sottilmente - continua a promettere ricchezza per tutti.
Una bella beffa per chi ha creduto nello stato sociale e oggi si ritrova a vederlo (se non a doverlo) smantellare: troppo costoso, non ce n'è per tutti. E sto parlando di diritti che negli anni Settanta erano considerati acquisiti, mica dell'idromassaggio Jacuzzi.
3:02:37 PM
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La lotta all'immigrazione clandestina (o alla microcriminalità?). A Rimini sono in molti a chiedere a gran voce la linea dura verso gli immigrati, gli abusivi, i nomadi... Raccolgo questa microstoria dalla mia amica Annarita. L'episodio è avvenuto alla periferia di Rimini (uno dei pochi luoghi d'Italia dove ci sono le scuole materne aperte anche d'estate) il 24 luglio: "Sono ancora indignata da mercoledì scorso. E non mi passa, e non mi passa, capita anche a voi?
Alle 10 di mattina davanti alla scuola materna dove lavoro, un'auto della polizia municipale (i vigili urbani, per capirci) ha bloccato un furgone di una famiglia nomade. Era così evidente la loro condizione!
Hanno bloccato frontalmente il furgone, occupato l'intera carreggiata della strada facendo deviare il traffico, e per due ore li hanno tenuti fermi facendo accertamenti e non so cosa...
Dentro il furgone chiuso, sotto il sole caldo delle 11 del mattino, hanno tenuto tre bambini sotto i sei anni (a occhio) ed un quarto neonato, in braccio alla madre. Ripeto, chiusi per due ore dentro un furgone!
I bimbi dentro la scuola materna con questo spettacolo davanti agli occhi si stavano agitando, allora con la scusa di allungare un po' di frutta alla mamma rom (cercavo di accogliere una richiesta d'aiuto, ma probabilmente non capiva l'italiano), dopo un'ora che stazionavano lì, ho chiesto ai vigili di andarsene perché erano davanti ad una scuola materna e stavano agitando i bambini. Ma loro sono rimasti lì. In mezzo alla strada. E trattenevano il furgone dei nomadi.
Volevo chiamare le altre forze dell'ordine, e denunciare i vigili per maltrattamenti su minori o abuso di non so cosa, almeno di mancanza di buonsenso".
12:55:39 PM
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© Copyright 2003 Michele Marziani.
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